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 03 - Le Alfa storiche
 Prototipi ed esemplari unici
 Alfa Romeo 169 Jano

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V I S U A L I Z Z A    D I S C U S S I O N E
Anfortas Inserito il - 03/03/2008 : 11:17:20
da infomotori. com

http://www.infomotori.com/a_4_IT_18530_1.html



Alfa Romeo 169 Jano



Alfa Romeo 169 viene anticipata ai fedeli lettori di Infomotori.com da un nuovo rendering del nostro talentuoso designer. Il nome di questo affascinante progetto è Alfa 8C Vittorio Jano, in onore del geniale progettista autore dei pionieristici propulsori Alfa degli anni '30. 169 è indubbiamente in fase di sviluppo, ma ci vorrà ancora del tempo visto che il debutto dovrebbe avvenire nel 2009.

Biscione...col Tridente
La piattaforma di partenza dovrebbe essere di tipo Premium, in condivisione con Maserati Quattroporte. Motore anteriore e schema transaxle quindi, anche se le voci sull'utilizzo della trazione anteriore non sono sopite del tutto. La nuova Alfa Romeo 169 utilizzerà i nuovi motori V6 a benzina e diesel in fase di sviluppo, ed un V8 di derivazione 8C Competizione (quindi Maserati) come top di gamma, abbinati a trasmissioni automatiche espressamente concepite.

Proposta di stile
Tra i vari modelli attesi in casa Fiat, Alfa 169 è uno di quelli su cui vige il massimo riserbo: nessuna foto spia, nessun bozzetto (se si esclude lo schizzo in bianco e nero nel planning dell'Analyst Day), e quindi nessuna base di partenza se non la fantasia e lo stile degli ultimi modelli made in Arese.

La nuova proposta di Infomotori.com vuole essere, come sempre, un'interpretazione spassionata ma plausibile, nei limiti di quanto siamo riusciti a sapere sulla nuova ammiraglia italiana.
Le forme sono decisamente sportive, muscolose, specie nella zona del cofano che appare piuttosto movimentata. Segno distintivo di questo pregevole esercizio di stile sono i fari anteriori e posteriori composti da sinuosi intrecci di LED, tecnologia d'illuminazione tanto di moda negli ultimi tempi.

A voi l'ardua sentenza, noi troviamo questa ardita ipotesi elegante e sportiva: una vera Alfa Romeo.
25/01/2008 Team Infomotori.com

20   U L T I M E    R I S P O S T E    (in alto le più recenti)
gdelta Inserito il - 10/10/2009 : 22:15:07
Rifacendomi a quello che ho scritto prima cosa vorrei da una nuova 169? scrivo qualche caratteristica così.. se possibile trazione posteriore o 4x4, leggerezza, motore.. Interni anche semplici, non mi importerebbe stupire li.. anzi a volte sobrietà sono sinomo di classe.. Insomma vorrei fosse in primo piano lo spirito sportivo.. il resto?. lasciamolo alle vetture di lusso... Vorrei avere anche critiche dalle riviste del settore sulle rifiniture magari povere ma il massimo dei voti per la guidabilità, motore, freni.. etc..
gdelta Inserito il - 10/10/2009 : 21:58:45
Ho la mia convinzione su cosa rovina l'Italia, per varie ragioni credo che possa essere nella posizione di dare un giudizio obbiettivo. Sono certo che in Italia abbiamo persone, come progettisti, operai, dirigenti.. ben al di sopra della media.. Ma c'è un ma.. ed è quello che abbiamo sotto gli occhi. Ho a che fare con realtà italiane e straniere.. potrei dilungarmi nelle differenze e perchè ci tagliamo i c...... favorendo la produzione all'estero. Ripeto i motivi per me sono chiari, e noi italiani riusciamo sempre a sopravvivere grazie alle capacità del singolo.. ma poi in gruppo ci scanniamo non rendendoci conto che danneggiamo tutto il sistema, magari faticando il doppio per rendere la metà. Ma questi sono altri discorsi che forse esulano dalla natura del forum. Spero che almeno, indipendentemente da tutto, ci possa essere un "orgoglio" e una politica che rilanci il marchio, spero che nel cassetto ci siano progetti che guardino avanti, che valorizzino e nascano dall'estro tutto italiano che il mondo ci invidia, che mirino a ricreare un'immagine, un immagine basata sui fatti che forse non pagano subito.. ma che siano la base per una crescita costante. A questo punto non mi importa, se ci sarà una 169, da dove viene il componente (tanto ormai questa è una battaglia persa) ma che quando ci poso le chiappe possa dire.. sono seduto su un'alfa.. che possa sentire l'anima dell'alfa.. chiudere gli occhi e sognare.. per riaprirli e spingere sul gas... sentendo i brividi.. sulla schiena..
Bobby Inserito il - 10/10/2009 : 16:13:00
Questo è vero a prescidere dai vari discorsi di marche, marchi o quanto altro. Soprattutto se la cosa va ad incidere sulla prima industria italiana, potrebbe portare a delle conseguenze nefaste per la nostra economia.

Riporto qui un articolo di un paio di anni fa circa la produzione Fiat in Polonia;


Polonia: Tychy, il nuovo feudo di Torino
Viaggio nella fabbrica Fiat dove nasce la Cinquecento

Nello stabilimento polacco si gioca il futuro dell'ultima «vetturetta» del Lingotto. Produzione intensiva, ciclo continuo, pace sociale. Con condizioni di lavoro simili a quelle della Mirafiori di Valletta e un welfare made in Fiat che offre agli operai di Tychy il «privilegio» della mutua. In cambio della fedeltà assoluta (Loris Campetti, inviato a Tychy )

Visto da dentro la cabina di verniciatura della nuova Cinquecento, a Tychy, nel cuore di una Slesia nata nel carbone e cresciuta nella produzione automobilistica, il miracolo Fiat richiama alla mente immagini e riflessioni che hanno a che fare con il '900, più che con il futuro «postindustriale». Le temperature africane si avvicinano ai 40 gradi, in quest'estate impazzita per mano umana. I robot che affollano lastratura, verniciatura e montaggio finale sono surriscaldati, potrebbe bastare il flash del fotografo a bloccare l'impianto e far scattare i getti d'acqua antincendio.

Il direttore dello stabilimento polacco, Zdzislaw Arlet, per rispondere alle proteste dei lavoratori dice al giornalista italiano che «in Polonia fa freddo e perciò nei reparti è previsto il riscaldamento mentre in Italia, dove fa caldo, c'è l'aria condizionata. Sarebbe troppo costoso climatizzare 300 mila metri quadrati di capannoni. Per pochi giorni si può sopportare, pensi a chi lavora in fonderia o in miniera». Non è colpa della Fiat se il tempo dà di matto, ma passerà, «due settimane di calura ma da lunedì iniziano le ferie». Chissà che ne pensano gli operai al lavoro dentro la cabina surriscaldata. Sembrano astronauti, con tutone spaziali e maschere integrali, impegnati a spruzzare vernice là dove i robot non arrivano.

Dal fondo del tunnel escono, una dopo l'altra, le nuove vetture, colorate come cliente ordina e pronte per l'ultima personalizzazione, comprensiva di adesivi a strisce o a pois che portano a più di mezzo milione le possibilità di scelta per colore, bande, motorizzazioni, optional e quant'altro la fantasia del popolo automobilista possa desiderare. Il massimo della flessibilità nell'offerta presuppone il massimo di flessibilità lavorativa. Su questo terreno la Fiat è a buon punto, non solo in Polonia. Ma la modernità bussa alla porta di Tychy e già a fine novembre entrerà in funzione un nuovo reparto di verniciatura che da un punto ambientale (esterno e interno) «non ha paragoni», non soltanto in quest'area di produzione automobilistica centro-orientale d'Europa che dalla Slovacchia risale la Polonia e si allarga a Cechia, Slovenia e Ungheria. Persino la serba Zastava sta iniziando la sua «seconde life». E' la globalizzazione a quattro ruote di Fiat, Renault, Citroen, Peugeot, Opel, Ford, Toyota, Volkswagen nei paesi usciti dal socialismo reale ed entrati, chi nell'Ue e chi, per ora, solo nella Nato. Basso costo del lavoro, incentivi statali, sindacati accondiscendenti: ecco la ricetta del made in Europa orientale.

Umani e robot

La lastratura, a Tychy, è già al top dell'automazione. I 3.600 punti di saldatura sono compito dei robot. Il montaggio invece è classico, alla catena gli operai continuano a fare quel che han sempre fatto, assemblano a mano plance, portiere, ruote, cerchioni, insomma le mille componenti della carrozzeria. Magari le cose vanno un po' meglio che in passato da un punto di vista ergonometrico, con qualche montaggio fuori linea. Ma la catena è la catena, un vincolo, con battute - il tempo di durata della mansione che si ripete sempre uguale a se stessa - al di sotto del minuto. Ogni 45 secondi esce dalle linee una Cinquecento «base», le più ricche impiegano il doppio, un minuto e mezzo.

Al montaggio si concentra la maggioranza dei 4.200 dipendenti impegnati nella costruzione di tre modelli. Cinquecento, naturalmente, 59.000 esemplari previsti nell'anno in corso, anche se la domanda incalza di più non si può fare e per arrivare alle 120.000 unità saranno necessarie nuove assunzioni, fino a 1.700 dicono il direttore Arlet e il capo del personale Andrzej Pietra.

Poi c'è la Panda, altro modello di successo del Lingotto e infine la vecchia Seicento destinata soprattutto al mercato interno e d'area, ma anch'essa esportata nel resto dell'Ue. Con l'avvio della produzione per conto terzi della Ka, la vettura Ford che nasce da uno dei tanti accordi siglati da Sergio Marchionne, la produzione è destinata a salire in un anno o poco più dalle attuali 366.000 vetture l'anno alle 500.000. Ce la farà lo stabilimento a reggere, o è vero quel che pensano o sperano a Termini Imerese, secondo cui qualche volume produttivo eccedente potrebbe essere delocalizzato in Sicilia? Escluso, dice Arlet, «ce la faremo benissimo. Il nostro obiettivo è di salire a 2.150 vetture al giorno già nel 2008». Si corre sul filo del rasoio e si spera nel dio polacco, nella disponibilità operaia e nella collaborazione sindacale che non mancano. Si lavora sodo e si corre, ma a volte la fretta non è amica della sicurezza. I carrelli trasportatori sfrecciano nei reparti e capita - ci conferma il dirigente che ci accompagna nella visita - che si verifichino incidenti. Ce ne parlerà Wanda, sindacalista di Solidarnosc nell'intervista qui sotto. Si corre e certo non si marca visita, il tasso di assenteismo è meno che fisiologico, l'1,8%. A Tychy si spera anche nella tenuta complessiva del sistema. Due recenti black out elettrici sono stati provocati da un coniglio e da un'anatra finiti per caso, e purtroppo per tutti, arrostiti sull'alta tensione. Un black out di appena 0,7 secondi ha provocato un fermo impianti di tre ore.

Baricentro industriale

A Tychy si lavora su tre turni di otto ore per sei giorni settimanali (il sabato è calcolato come straordinario, lo fanno tutti per arrotondare lo stipendio che Solidarnosc vorrebbe addirittura raddoppiato). I dipendenti arrivano con i pullman Fiat dai paesi e dalle campagne nell'arco di 50 chilometri, un migliaio direttamente da Bielsko Biala dove c'è il vecchio stabilimento Fiat in cui si produceva la 126, la piccola vettura che ha motorizzato la Polonia. Ora in quella fabbrica - è l'unica joint venture 50-50 tra il Lingotto e la Gm sopravvissuta al divorzio - si è insediata la Powertrain che costruisce i motori diesel per la Fiat e per altri marchi. I motori a benzina per le nuove vetture, invece, vengono da Mirafiori.

I salari a Tychy sono molto variabili: il salario medio è di 871 euro, per gli operai scende a 659. I nuovi assunti con contratto a termine iniziano con uno stipendio di appena 392 euro che, dopo tre mesi, se confermati, sale a 497 euro. Dopo due contratti a termine diventa obbligatoria l'assunzione a tempo indeterminato, ma il passaggio non è automatico. Attualmente i contratti a termine riguardano il 12% della forza lavoro, ci dice il capo del personale Pietka. Le donne sono appena il 17% della forza lavoro, in diminuzione con le ultime massicce assunzioni. Quando c'è stato l'ultimo sciopero importante? Il direttore sgrana gli occhi: «Scioperi? Non ne ricordo dopo il '92, quando la protesta era contro la privatizzazione della fabbrica». La formazione del personale avviene in loco, salvo un certo numero di stage a Mirafiori e in altri stabilimenti italiani, che riguardano soprattutto ingegneri e personale specializzato. E siccome l'orgoglio polacco si fa sentire - «siamo i migliori in Fiat e in Polonia per qualità», abbiamo sentito ripetere a dirigenti, sindacalisti e operai - Arlet specifica che «i nostri vanno a dare una mano in Italia».

La Panda vende bene, gli ordini della Cinquecento crescono e per rispondere alla domanda non è più sufficiente intensificare i ritmi. C'è chi sogna una modifica del sistema di turnazione e si comincia a parlare di lavoro anche la domenica, il «giorno del Signore» che in Polonia vuol dire qualcosa. Ma già si lavora su sette giorni in tutta la manutenzione. Allora, il primo provvedimento per far crescere la produzione contrattato con i sette sindacati riconosciuti è la riduzione delle ferie estive da tre a due settimane, solo 15 giorni a partire da lunedì prossimo. E la settimana perduta, sarà recuperata nel corso dell'anno? «Sarà retribuita», risponde il capo del personale.

«Forza Juve»

Gli operai polacchi costruiscono vetture - Panda e Cinquecento - che non potranno comprare con il loro stipendio. L'ingresso nell'Unione europea ha lungamente paralizzato in Polonia un mercato dell'auto che solo ora accenna a una timida ripresina. E trattasi di un mercato particolare: la totale liberalizzazione delle importazioni fa sì che ogni mese vengano immatricolate almeno 70 mila vetture usate provenienti dalla parte ricca dell'Europa, a fronte di appena 23 mila vetture nuove. Pazienza se si tratta di auto impresentabili nei mercati occidentali, il fatto è che una Mercedes o una Bmw la paghi meno di una nuova Panda. Non parliamo della Cinquecento, che tra i suoi pregi non ha certo l'economicità.

Partecipazione e consenso, rapporto diretto con i lavoratori. Salari «arricchiti» dagli straordinari e qualche premio di produzione. Chi individua problemi in linea e magari suggerisce soluzioni riceve un compenso straordinario. Il consenso si costruisce coinvolgendo le famiglie nei «family day», quest'anno sono arrivati in più di 20 mila a vedere dove lavorano il padre o la moglie o il figlio. Ci sono molti casi in cui sia moglie che marito sono in Fiat, o addirittura in tre, figlio compreso. C'è una sorta di welfare Fiat che ricorda la Torino vallettiana con le ferie per i bambini e, tra poco, la sanità garantita a tutta la famiglia in una Polonia dove è meglio non ammalarsi. Già ora il presidio sanitario dello stabilimento garantisce gratuitamente ogni tipo di analisi e prestazione ai dipendenti.

Franciszek Gierot, sindacalista di Sierpien 80 (una costola staccatasi da Solidarnosc) e Buszat Ryszard di Metalowcy Fap rivendicano il miglioramento continuo delle condizioni di lavoro e accusano Solidarnosh di fare politica e propaganda tentando di fomentare «scioperi ingiustificati, vogliono apparire sui media». Stessa accusa viene dalla direzione, e c'è chi denuncia il rapporto del sindacato già glorioso dei cantieri di Danzica con il governo polacco, un governo che non lascerà tracce positive per il paese e i suoi lavoratori. Franciszek e Buszat ci parlano del 10% di aumenti firmati da 6 sindacati su 7 e di una tantum a luglio a cui si aggiungerà il premio di Natale. I responsabili dei due principali sindacati a Tychy (il 50% dei dipendenti ha una tessera) ammettono che i ritmi sono eccessivi e, se si tiene conto del caldo impossibile nei reparti, si capisce perché tutti aspettino con ansia lunedì per riposarsi, sia pure per due sole settimane. Prima di salutare, Buszat ci chiede di farci interpreti di un appello: «perché i sindacati italiani, che abbiamo cercato inutilmente, rifiutano un rapporto con noi?». La risposta a chi di competenza.

Lasciamo Tychy, anonima cittadina senza centro ma con tanti boschi e un bel laghetto per i suoi 130 mila abitanti. La sua ricchezza si chiama Fiat. Fiat vuol dire Torino e Fiat-Torino vuol dire Juventus. Ce lo ricordano i molti cartelli agli incroci con le coordinate per aderire ai club bianconeri.
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La dura vita di Solidarnosc nella piccola Mirafiori polacca

Sindacati divisi e in perenne conflitto tra loro. Nella fabbrica superflessibile e pacificata, dove non si sciopera mai (Lo. C.)

Wanda Strozyk è uno dei due componenti polacchi del Cae Fiat, il comitato aziendale europeo di cui fanno parte rappresentanti del Lingotto e dei sindacati. Wanda è dirigente di Solidarnosc e conosce bene i problemi dei lavoratori negli stabilimenti Fiat in Polonia. Solidarnosc è il sindacato meno amato dalla direzione polacca, nonché dalle altre organizzazioni sindacali - alcune apertamente filoaziendali, una nata dall'eredità del socialismo reale, altre da progressive scissioni di Solidarnosc. E in atto a Tychy una vertenza di Solidarnosc per presunti comportamenti antisindacali della Fiat (pressioni sugli iscritti perché straccino la tessera, con la presunta partecipazione attiva delle altre sigle sindacali). La questione è stata portata all'ultima riunione del Cae, ma la rappresentanza aziendale ha ritenuto l'argomento non di competenza del Comitato. Solidarnosc minaccia poi di indire scioperi se non verrà raddoppiato il salario, prendendo così le distanze dagli accordi già siglati con la direzione in cui si prevedono aumenti consistenti, ma certo non il raddoppio.

Wanda, com'è organizzato il lavoro a Tychy?

Si lavora su tre turni di otto ore, mattino pomeriggio e notte a rotazione, dal lunedì al venerdì e il sabato come straordinario. I problemi principali riguardano i continui spostamenti da un team all'altro, a seconda delle necessità produttive. Il caos legato al continuo rimescolamento nei gruppi di produzione è aumentato con l'avvio delle linee della Cinquecento.

Si tratta di lavori ripetitivi, con cadenze anche sotto il minuto?

Ripeto che il problema più grave è lo spostamento continuo dei lavoratori da un gruppo all'altro, da una mansione all'altra. Dalla Seicento e dalla Panda si viene trasferiti di colpo sulle linee della 500. Poi c'è il problema economico: i salari sono troppo bassi, da 1.300 a 1.700 zloti, e non c'è certezza del diritto, nel senso che c'è chi è lì da anni e magari guadagna meno di un giovane assunto. Secondo noi c'è un atteggiamento punitivo dell'azienda ai danni dei nostri iscritti, mentre con le altre sigle sindacali hanno rapporti buoni. I militanti di Solidarnosc sono perseguitati e penalizzati. C'è chi ha trent'anni di anzianità in Fiat e guadagna appena 3 euro l'ora, tolte le tasse che sono altissime, sopra il 30%.

Ci sono stati incidenti sul lavoro recentemente?

Ce ne sono molti e sono l'effetto dell'intensificazione dei ritmi di lavoro. La direzione non fa che mettere fretta e con la fretta si lavora male e si corrono più rischi. Recentemente un operaio di 47 anni, padre di quattro figli, è morto sul lavoro schiacciato da un carrello elevatore.

Ciccio Inserito il - 10/10/2009 : 14:56:31
Mi associo al pensiero di Romeo.78,aldilà di tutto il discorso un'azienda e' fatta in primis dagli operai,poi sono daccordo con tutto il resto,pero' perdere febbriche in Italia e' un grave pericolo per la nostra economia.
Romeo.78 Inserito il - 10/10/2009 : 13:19:46
anche a me questa notizia non piace, pero' devo dar ragione a boxer33 perche' noi italiani siamo un popolo di fannulloni e lavoriamo poco e male, ci sono anche le persone serie che si impegnano ma una buona parte sono assenteisti, quando lavorano lo fanno controvoglia ed i risultati sono quelli che conosciamo.
Non ci chiediamo poi il perche' quando le fabbriche chiudono e vanno ad aprire nuovi stabilimenti all'estero.
Boxer33.mo Inserito il - 10/10/2009 : 12:56:29
Bobby ha scritto:

Ormai il gruppo Fiat vuole fare le proprie vetture all'estero; in Canada in Polonia, nei paesi dell'est.... la manodopera lì costa molto meno ed ancora le associazioni sindacali non sono così forti.... come faceva capire un operaio polacco impiegato negli stabilimenti Fiat dove si fa la 500! E' notizia di oggi che c'è l'intenzione di smantellare anche Mirafiori. ...Chiudiamo linee di produzione, esternalizziamo, mandiamo a casa operai... bah


C'è anche da dire un'altra cosa, oltre alla manodopera a basso costo e ai sindacati praticamente inesistenti, (i tempi di Solidarnosc sono ormai un lontano ricordo) la qualità costruttiva dello stabilimento di Tychy è di gran lunga superiore agli stabilimenti italiani, se nel 2004 uscivano 94 auto su 100 perfette vuol dire che c'è da parte sia dei manager che della manovalanza un certo impegno per sfornare un buon prodotto, cosa che penso non avvenga in Italia. Capisco perfettamente la delocalizzazione degli stabilimenti Fiat all'estero, io imprenditore, devo cercare di realizzare un buon prodotto di qualità a prezzi contenuti, può dispiacere per gli operai che perderanno il lavoro, ma anche noi ci siamo tirati la zappa sui piedi da soli, due esempi eclatanti, la Fiat Panda e la Fiat 500, auto che sono state premiate per la loro qualità costruttiva, entrambe prodotte in Polonia.
Penso che se la futura ammiraglia Alfa sarà prodotta al'estero sarà solo colpa nostra.
gdelta Inserito il - 09/10/2009 : 17:59:32
Bobby, questa tua frase è l'essenza di tutti i problemi odierni e si ripercuote su tutto... la condivido in pieno.

"In un mondo in cui tutti gli economisti parlano che per rilanciare l'economia occorre appoggiarsi di più ai processi produttivi e meno alla finanza creativa che ha portato ai fatti a noi tristemente ben noti"

Non c'è altro da dire.. la finanza creativa, le speculazioni, in un certo senso il marketing.. ha rovinato tutto. Da troppo tempo è sottovalutato il prodotto, la qualità è scesa in tutto.. basta che sia ben dipinta...

Siamo nel periodo meglio un uovo oggi che una gallina domani, ma alla fine chi farà le uova se le mangiamo tutte e non ne lasciamo neanche una per far crescere la gallina?
Bobby Inserito il - 09/10/2009 : 17:55:52
anfortas ha scritto:

Bobby ha scritto:

Ormai il gruppo Fiat vuole fare le proprie vetture all'estero; in Canada in Polonia, nei paesi dell'est.... la manodopera lì costa molto meno ed ancora le associazioni sindacali non sono così forti.... come faceva capire un operaio polacco impiegato negli stabilimenti Fiat dove si fa la 500! E' notizia di oggi che c'è l'intenzione di smantellare anche Mirafiori. Il che non può che fregarmene nulla, anzi potrebbe anche farmi piacere, visto che il nostro Arese è già in rovina..., però questo è un modo di fare che porterà un sacco di guai, sia nel mercato dell'auto, all'Alfa Romeo ma soprattutto all'Italia!!! In un mondo in cui tutti gli economisti parlano che per rilanciare l'economia occorre appoggiarsi di più ai processi produttivi e meno alla finanza creativa che ha portato ai fatti a noi ristemente ben noti, noi che facciamo? Chiudiamo linee di produzione, esternalizziamo, mandiamo a casa operai... bah


Ma adesso stai andando un po troppo in là, se (anche tu) inizi a fare le filosofie...



Sì hai ragione, ma non so se hai notato, si sta mettendo su una bella discussione....
Bobby Inserito il - 09/10/2009 : 17:44:50
Sì hai ragione però c'è una differenza. Sia Volvo che Jaguar, pur essendo state snaturate nella loro essenza, (ma non mi sembra che all'Alfa Romeo sia andata meglio con il gruppo Fiat), almeno continuano ad essere dei brand di riferimento nei loro settori. Io sinceramente oggi ci metterei la firma ad essere come Jaguar e come Volvo....
Anfortas Inserito il - 09/10/2009 : 17:40:19
Bobby ha scritto:

Ormai il gruppo Fiat vuole fare le proprie vetture all'estero; in Canada in Polonia, nei paesi dell'est.... la manodopera lì costa molto meno ed ancora le associazioni sindacali non sono così forti.... come faceva capire un operaio polacco impiegato negli stabilimenti Fiat dove si fa la 500! E' notizia di oggi che c'è l'intenzione di smantellare anche Mirafiori. Il che non può che fregarmene nulla, anzi potrebbe anche farmi piacere, visto che il nostro Arese è già in rovina..., però questo è un modo di fare che porterà un sacco di guai, sia nel mercato dell'auto, all'Alfa Romeo ma soprattutto all'Italia!!! In un mondo in cui tutti gli economisti parlano che per rilanciare l'economia occorre appoggiarsi di più ai processi produttivi e meno alla finanza creativa che ha portato ai fatti a noi ristemente ben noti, noi che facciamo? Chiudiamo linee di produzione, esternalizziamo, mandiamo a casa operai... bah


Ma adesso stai andando un po troppo in là, se (anche tu) inizi a fare le filosofie...
Anfortas Inserito il - 09/10/2009 : 17:37:54
Bobby ha scritto:

Vero? Fa un po senso..... considerando anche se se volevamo le Alfa costruite oltre oceano invece che regalarla alla fiat l'Alfa la regalavamo alla Ford, chissà che le cose non erano differenti ora!


Come ha fatto il mio messaggio a finire dentro al tuo? Mi sa che il forum oggi è sfasato come me.....!!!!

L'ho scritto io quel messaggio ma la momento dell'inserimento ci deve essere stato un problema... il software di gestione l'ha inserito nel tuo messaggio (che infatti non risulta neppure modificato).....


ho sistemato cancellando anche il mio, se no rispondevo ad un post scritto dopo, ODIO I PARADOSSI TEMPORALI

tornando O.T.
Se la Ford acquistava alfa si sa come sarebbe andata a finire: basta guardare a che fine hanno fatto Jaguar e Volvo
Bobby Inserito il - 09/10/2009 : 17:37:12
Ormai il gruppo Fiat vuole fare le proprie vetture all'estero; in Canada in Polonia, nei paesi dell'est.... la manodopera lì costa molto meno ed ancora le associazioni sindacali non sono così forti.... come faceva capire un operaio polacco impiegato negli stabilimenti Fiat dove si fa la 500! E' notizia di oggi che c'è l'intenzione di smantellare anche Mirafiori. Il che non può che fregarmene nulla, anzi potrebbe anche farmi piacere, visto che il nostro Arese è già in rovina..., però questo è un modo di fare che porterà un sacco di guai, sia nel mercato dell'auto, all'Alfa Romeo ma soprattutto all'Italia!!! In un mondo in cui tutti gli economisti parlano che per rilanciare l'economia occorre appoggiarsi di più ai processi produttivi e meno alla finanza creativa che ha portato ai fatti a noi ristemente ben noti, noi che facciamo? Chiudiamo linee di produzione, esternalizziamo, mandiamo a casa operai... bah
Anfortas Inserito il - 09/10/2009 : 17:32:26
Ciccio ha scritto:

Mi fa rabbia e non poca sta notizia,ma dove arriveremo se tutto fosse vero.Sembra un mezzo addio al vero made in italy.

Ma no, Fiat va benissimo e con lei il suo marchio sportivo, l'Abarth
Ciccio Inserito il - 09/10/2009 : 17:28:36
Mi fa rabbia e non poca sta notizia,ma dove arriveremo se tutto fosse vero.Sembra un mezzo addio al vero made in italy.
oscarjus Inserito il - 09/10/2009 : 17:19:36
...e questo è un vero peccato perchè ci sfuggono parecchi pereziosi clienti!
gdelta Inserito il - 09/10/2009 : 17:07:24
:-) nulla di male.. hai comunque perfettamente ragione.. ormai comuqnue mi sono rassegnato ad aspettare i risultati.. e siccome il mio targhet sono auto di gamma medio alta.. per ora mi sento un pò a corto di scelta.. :D
Bobby Inserito il - 09/10/2009 : 17:04:55
Vero? Fa un po senso..... considerando anche se se volevamo le Alfa costruite oltre oceano invece che regalarla alla fiat l'Alfa la regalavamo alla Ford, chissà che le cose non erano differenti ora!


Come ha fatto il mio messaggio a finire dentro al tuo? Mi sa che il forum oggi è sfasato come me.....!!!!

L'ho scritto io quel messaggio ma la momento dell'inserimento ci deve essere stato un problema... il software di gestione l'ha inserito nel tuo messaggio (che infatti non risulta neppure modificato).....
gdelta Inserito il - 09/10/2009 : 17:04:05
OT ma come mai nel mio precedente post c'è una frase che non ho scritto io?
gdelta Inserito il - 09/10/2009 : 14:40:44
Non lo metto in discussione che sia ottimo.. ma arriveremo al punto che dire "costruttori" di automobili sarà una presa in giro, meglio "preparatori".. mi fa spece l'ultima frase dell'articolo.. "L’Alfa Romeo 169 verrà comunuqe importata in Europa" :-(
Frank Inserito il - 09/10/2009 : 12:38:12
gdelta ha scritto:

Anche se si sente di tutto.. per poi magare essere smentiti, leggendo quanto scritto in questo articolo.. mi vien da pensare.

http://www.autoblog.it/post/22364/alfa-romeo-169-verra-prodotta-in-canada-nello-stabilimento-di-brampton

A parte la costruzione in canada, ma telaio :-(....
Fa niente.. speriamo piuttosto che esca presto e che sia un prodotto valido, sarei dispostissimo a prenderla indipendentemente dalle derivazioni.. ma sui contenuti..


Scusa, ma il telaio della 300 C è ottimo!

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